A volte devi scegliere, devi prendere una decisione, devi scegliere una strada che ti possa portare successo, felicità, amore…
Almeno questo era quello che pensavo prima, prima che lei mi sfiorasse con quel suo cazzo di sguardo, prima che mi travolgesse la vita e prima che mi lasciasse da sola sul ciglio della strada con un milione di domande a cui non sapevo dare una risposta. Così ho preso tutti quei dubbi, e li ho archiviati, tutti, dal primo all’ultimo e senza provare a dargli una spiegazione, perchè il vuoto che mi aveva lasciato non era poi così tanto grande, ma mi sentivo usata, e questa cosa non mi stava bene, così ho chiuso la porta che mi collegava direttamente a lei e con lei anche tutto quello che mi collegava al suo mondo.
Sapete, all’inizio mi andava anche bene, ed è strano perchè come sapete io amo le risposte e odio le domande. Ma poi, quei dubbi sono venuti a galla, un po’ alla volta, crescendo sempre di più e portando con loro altre domande a cui non sapevo rispondere, e ho cercato di sopprimerli, ci ho provato, ma non ci sono riuscita, ogni volta che credevo di aver vinto, le domande tornavano a darmi il tormento, fino a quando non ho capito che forse era il caso di provare ad ascoltare.
Tutto è iniziato quando mi sono messa insieme al mio ex ragazzo, era un tipo abbastanza sveglio, non troppo bello ma neanche orribile; era un tipo a posto, era dolce e ci teneva a me. Solo che lui ci teneva più di quanto ci tenessi io.
Lui era davvero, ma davvero perfetto, forse un po’ appiccicoso, ma lo faceva perchè mi amava, solo che quando stavo con lui sentivo di non essere completamente me stessa.
A distanza di un anno o poco più, lui mi ha confessato di pensarmi ancora, e voleva riavermi al suo fianco; solo che io non potevo, perchè l’affetto che provavo per lui era ed è tanto, ma non potrà mai essere più di un’amicizia.

Da quel momento ho iniziato a farmi delle domande, ad esempio sul perchè non mi andasse bene la relazione visto che era così carino con me, ed è così, ma con lui sapevo che non avrei mai potuto aprirmi come facevo con lei.
La barzelletta è che quando io e la mia amica eravamo in classe insieme neanche ci guardavamo in faccia, poi abbiamo scelto scuole diverse, abbiamo cominciato a frequentarci, ed avevamo molte più cose in comune di quanto pensassi.
Lei mi faceva ridere anche quando era la giornata più piovosa dell’anno, mi faceva fare figure di merda epiche ma a me andava bene lo stesso perchè le faceva anche lei; non mi lasciava mai affrontare un brutto periodo da sola, c’era sempre.
Solo che quel giorno, ha sconvolto la mia vita: noi sedute nel divano in camera sua, parlando a vanvera, il suo braccio dietro la mia schiena, i nostri sguardi che si incrociano, le nostre labbra che si toccano, le nostre anime che si legano.
E’ stata la giornata più bella della mia vita, almeno fino a quando non mi ha chiamata, la stessa sera, dicendomi che non poteva continuare a vedermi.
Mi sono sentita usata, come un sacchetto delle immondizie, e ci ho messo un po’ per mandare giù il magone, anche perchè prima di tutto questo casino lei era la mia migliore amica, quasi una sorella, e non potevo accettare questo comportamento da parte sua.
Per molto tempo l’ho tenuta nella mia lista nera, pensando che potesse farmi solo male ripensare a quei momenti, e ho deciso che tutti i ricordi e tutte le cose che mi riportavano a lei dovessero essere eliminate dalla mia memoria, compresi i momenti belli.
Ed è stato proprio qui il mio errore: non ho voluto ascoltare la mia voce, che mi urlava di capire perchè mi ero comportata in quel modo. Perché l’avevo baciata?
Dopo aver sentito la campanella dentro la mia testa che mi stava svegliando da questo coma, ho iniziato a capire ciò che voglio, e ci sto ancora lavorando, ma per ora, è quello che sento.
A volte bisogna scegliere, ma altre volte, certe cose ti piombano davanti e tu non puoi fare nulla per schivarle, devi cercare di accettarle, e basta.